mercoledì 19 ottobre 2016

Step04 La speranza...

Tutti noi per esperienza associamo le parole "verde" e "speranza", ma sappiamo il perchè? Nei secoli queste due parole sono state associate in moltissime scritture, miti e racconti; ne vorrei citare qualcuno:

Il vaso di Pandora.

Il primo mito per eccellenza è quello del vaso di Pandora.
Zeus, re degli dèi, ordinò ad Efesto, dio del fuoco, dell'ingegneria, della metallurgia, della scultura e della fucine, di forgiare dalla lava una fanciulla di nome Pandora per punire Prometèo e il genere umano per il furto del fuoco. Tutti gli dei fecero dei doni alla fanciulla, in particolare Ermes che le donò astuzia e curiosità, anche Zeus stesso le fece un dono: un vaso.
Ella venne condotta sulla Terra recando con se il dono di Zeus alla presenza del fratello di Prometeo, Epimeteo "colui che riflette in ritardo" ed egli subito se ne innamorò e decise di sposarla, contrariamente agli avvertimenti fatti dal fratello di non accettare alcun dono proveniente dal re degli dei.
La fanciulla che incuriosita da cosa fosse contenuto nel vaso donatole, andò contro le disposizioni date di non aprirne mail il coperchio, così facendo ne fuoriuscirono tutti i mali del mondo, ma prima di esser chiuso rimase sul fondo la speranza. Quando Pandora riaprì per la seconda volta il vaso, la speranza, sotto forma di un uccellino color verde, ne volò fuori, riportando così un barlume di gioia, o appunto di speranza, nel cuore degli uomini.

Pandora
Sir Lawrence Alma-Tadema
Date: 1881


Curiosità: In alcune interpretazioni del mito fu Epimeteo stesso, contagiato dalla curiosità della donna, ad aprire il vaso, liberando così i mali che affliggono l'uomo.
Ma un attimo, cosa vi fa venire in mente questo?

Adamo ed Eva.

Tutti conoscete la storia di Adamo ed Eva, ma diamone un piccolo assaggio.
Dio creò l'uomo e poi la donna i quali vivevano nel paradiso terrestre, ad entrambi era permesso fare tutto quel che volessero, tranne nutrirsi dall'albero della conoscenza, un Melo (viene così notoriamente definito), una bellissima pianta verde e rigogliosa; Eva, spinta nel peccato dal Diavolo, convinse Adamo a mangiare un frutto di quella pianta, condannando così l'intero genere umano a vivere la propria esistenza con tutti i mali del mondo, compresa la morte.

Rimprovero di Adamo ed Eva, 1633
Domenichino
via Wikipedia


Persino Dante, nella sua grande opera "La divina commedia" cita le parole verde e speranza.

"Or le bagna la pioggia e move il vento
di fuor dal regno, quasi lungo ’l Verde
dov’e’ le trasmutò a lume spento.


Per lor maladizion sì non si perde,
che non possa tornar, l'etterno amore,
mentre che la speranza ha fior del verde."

Ci troviamo nel III canto del Purgatorio, Dante incontra le anime scomunicate che si sono pentite in ritardo della loro condotta terrena, presenta un quadro dei conflitti tra potere temporale e potere spirituale nel Medioevo, e tratteggia la differenza tra gli odi umani e l'infinita compassione divina.
   Nella prima terzina con l'espressione "quasi lungo 'l Verde" si riferisce a Napoli, vicino al Liri o al Garigliano (chiamati “Verde” in età medievale), quindi a nord del Regno di Napoli.
   Nella seconda terzina vi è invece un palese accostamento delle due parole quasi a rafforzare il desiderio, la speranza, essendo il verde il colore della prosperità e della rigogliosità.

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